SITI DI TREKKING
Bellagio - San Giovanni
E' una frazione del Comune di Bellagio posta 2 km a Sud-Ovest dal Borgo (e dall'omonimo promontorio), si affaccia sulla riva occidentale del Lago di Como. Nell'antichità un villaggio di pescatori, qui le famiglie lavoravano grazie le loro barche e mantenevano tutti i bisogni dei famigliari. Fu capolugo del comune delle Ville (secoli addietro Bellagio era diviso in due comuni: il Comune del Borgo e il Comune delle Ville che comprendeva 14 frazioni). Fu sede di pretura. Poi col trascorrere degli anni la pesca è diminuita. Molte famiglie si spostarono verso città più grandi per avere più possibilità di lavoro. Le attività commerciali chiusero, smantellato il pontile e molte case divennero fatiscenti. Con l'avvento del turismo questa frazione rinasce, si sono aperte attività commerciali, grazie a piccoli imprenditori, è presente un museo ed è stato ripristinato il pontile.
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Il piccolo borgo è caratterizzato dall'omonima chiesa, con antistante piazza e molo, e dalle abitazioni secolari circostanti. Si sviluppa in una zona piuttosto pianeggiante, situata tra il basso corso dei torrenti Perlo (che delimita l'abitato a Nord) e Crotto (a Sud). San Giovanni è uno dei tre siti della riva occidentale che dispone di un accesso al lago (gli altri sono Borgo e Loppia), essendo tale costa quasi interamente occupata dai possedimenti di varie ville nobiliari.
Il centro del borgo è piazza Miotti accanto al parco pubblico che occupa il terreno alluvionale del torrente Perlo (ivi presente un ampio parcheggio). In via del Pero c'è il museo degli strumenti della navigazione, allestito in una tipica casa a torre, una collezione privata di Gianni Gini dedicata a oggetti e strumenti che nei secoli hanno permesso all’uomo di orientarsi e navigare in mare. Vicino c'è casa Rezia residenza nobiliare di una illustre famiglia bellagina.
Nel centro storico si trova via Rezia, acciottolata, ma con binari in granito per i carri, sopra una vetrina di una bottega d'arte c'è una lapide di epoca austriaca, mentre accanto è presente una insegna di macelleria attiva sino al secolo scorso. Questi edifici, compreso il portico sono di proprietà Rezia. Nel vicolo Rezia è presente un affresco quattrocentesco al secondo piano del civico 11. In via Loreti sul muro di un portico che sovrasta la strada c'è una effige del Loreti (storica famiglia bellagina) che nacque e visse in quella casa; di fianco si apre una corte con scala rinascimentale in granito. All'interno di Casa Loreti una lapide ricorda che qui si costituì la Società Operaia di Bellagio il 3 aprile 1870.
La piazza della chiesa è tra le più scenografiche del lago, la vista spazia dalle vette delle Alpi alle alture dell'entroterra bellagino, sull'altra sponda la verde Tremezzina con Villa Carlotta. Il Molo ha una storia antica, è stato per secoli il cuore pulsante del paese, vivace luogo di ritrovi e di commerci. E' delimitato da un'imponente struttura muraria, percorribile a piedi, dalla quale si protende nel lago il pontile adibito alla navigazione lacustre. Il rivestimento del molo è in pietre di Moltrasio, alcune molto levigate perchè usate per secoli dalle lavandaie. A sud della piazza c'è la sede della Canottieri Bellagio, eretta sullo spazio dove le barche da trasporto scaricavano le merci e accanto sorgeve un'osteria , ritrovo dei barcaioli, ma demolita all'inizio del novecento. Di fianco alla chiesa c'è la casa delle bici volanti; il proprietario grande amante e collezionista di biciclette di ogni tipo ed epoca avendo finito lo spazio interno alla casa ha deciso di appenderle sulle pareti esterne mettendole in mostra.
La chiesa arcipretale di San Giovanni è da sempre la sede religiosa della pieve di Bellagio. Poco si sa della storia di questo edificio, si ritiene sia la prima chiesa edificata sul territorio bellagino. Di certo era già presente almeno al X secolo (questo dato è certo in quanto alcuni documenti parrocchiali citano un certo Adamo, presbitero di San Giovanni nel 995, e Arioaldo, nel 1009). La nuova chiesa arcipretale nel 1584 e in parte nel 1685. L'aspetto attuale riporta le modifiche operate nel 1785 anno in cui subì un restauro e un ampliamento: all'esterno, fu innalzata la facciata barocca; che è tripartita in senso verticale, suddivisa in due fasce distinte orizzontalmente e caratterizzata alla sommità da un timpano curvilineo. I tre portali di accesso sono ornati da elementi architettonici; i due laterali sono sormontati da finte finestre, mentre nella parte centrale un rosone murato è decorato da una conchiglia. Affiancato alla facciata si eleva un campanile con cinque campane accordate su frequenza SI2 naturale. L'interno unica navata in cui si aprono quattro cappelle laterali, due per lato, e su cui si innesta il presbiterio. Degna di nota la prima cappella a destra ospita una statua lignea secentesca della Vergine Assunta e le reliquie di San Primo, il cui simulacro è all’interno di una teca con elementi decorativi in bronzo dorato. Il presbiterio è caratterizzato dall’altare maggiore ornato da un’ancona in legno dorato con il Cristo risorto ed altre statue, opera dell’intagliatore Giovanni Albiolo di Bellagio. Sulle pareti sono state collocate di recente due tele secentesche anonime: San Giovannino a destra e la Decollazione del Battista a sinistra. Accanto al presbiterio, a sinistra, c'è la splendida Madonna in marmo che è stata attribuita a Ercole Ferrata di Pellio d’Intelvi. Sulla controfacciata è collocato un organo.
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