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Sormano
Sormano comune di 642 abitanti (densità: 59,02 ab/kmq) sito su un pianoro a nord delle cittadine di Canzo e Asso, in provincia di Como in Lombardia. Una località di riposante soggiorno, ospita una villeggiatura di seconde case.
- Nome Completo:Sormano
- Provincia: Como (CO)
- Regione: Lombardia
- Denominazione: sormanesi
- Altitudine: 775 mt s.l.m.
- Superfice: 10,74 kmq
- C.A.P. (Codice Avviamento Postale): 22031
- Codice Catastale: I860
- Codice ISTAT: 013217
- Prefisso Telefonico: 031
- Patrono: Sant'Ambrogio
- Sito del comune: www.comune.sormano.co.it/hh/index.php
- Numeri utili, Comune: tel: 031 667069 - fax. 031 6730567
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Il nome deriva probabilmente da Sormani la famiglia che qui ebbe origine e che successivamente si trasferì a Milano. Si ritiene che il luogo fosse abitato già all'epoca dell'età imperiale di Roma, come attestano alcuni reperti ritrovati presso il Buco della Niccolina. Il primo documento nel quale è riportato il nome di Sormano è del 1179, tempo di feudalesimo, prima dei Longobardi e poi dei Franchi. Durante la sua storia il comune fu più volte riunito a quelli di Rezzago e Caglio, solo con l'avvento della Repubblica, nel 1947, furono ripristinati i tre comuni, ognuno con la loro amministrazione.
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Edifici religiosi:
Chiesa di Sant'Ambrogio, è la chiesa parrocchiale, annessa alla pieve di Asso già nel XVI secolo. Di costruzione relativamente recente, fra il 1677 e il 1750 , ma l'edificio attuale fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo, al posto di una precedente chiesa. Il campanile è datato 1966. La chiesa, con andamento est/ovest è posta al limite est del paese, a fianco della strada che collega Asso con Nesso. La facciata presenta un portale con cornice in pietra; nella parte superiore, intonacata, è presente una finetra con cornice e orologio. La costruzione del campanile data al 1966. L'interno a unica navata con sviluppo a ellisse, ha tre cappelle per lato. Il presbiterio è delimitato da balaustra e gradini, e termina con un abside semicircolare. Gli affreschi sono stati realizzati dal pittore locale Giovanni Sormani nel 1946.
- Chiesa dei Santi Valeria e Vitale, di origine medioevale, è sicuramente esistente nel XIII secolo, ma probabilmente antecedente. Originariamente l'edificio era costituito da un'unica aula rettangolare, successivamente furono aggiunti due bracci laterali, realizzando in tal modo una pianta a croce latina, con un vasto cimitero tutt'attorno che per non essere cinto di muro e disusato, nel 1570 si coltivava - come ad oggi (1796) - a grano. Pur essendo posta nel comune di Sormano, dal punto di vista religioso dipende dalla parrocchia di Caglio. Esternamente l'edificio è a pietre a vista, e sul lato sinistro si eleva la torre campanaria con campana donata da san Carlo Borromeo (la costruzione iniziale non prevedeva campanile con campana). La porta antica - ora chiusa - guardava verso Caglio. All'interno è conservata una testimonianza dell'arte medioevale: il riquadro raffigurante la Madonna del latte con santa Valeria e due infanti (Gervaso e Protaso) fu realizzato nel 1371, come testimonia la data riportata nella fascia superiore, ad oggi l'unico affresco esistente all'interno. All'interno vi è anche una croce in pietra grigia, che probabilmente in origine ornava una tomba.
Guarda un'antica planimetria Immagine tratta dal libro "Memorie storiche della Vallassina" trascrizione del manoscritto di Carlo Mazza del 1796. Le fotografie della chiesa qui presenti sono di: Antonio Giuliani.
- Chiesa Santo Crocifisso del Lavello , è posta sul luogo ove in precedenza sorgeva una cappella, per volontà di Giovanni Maria Sormani, contenuta nel suo testamento del 1721. La struttura esterna è alquanto singolare, la facciata con portale preceduto da un portico; lungo il fianco destro troviamo un lavatoio (da cui deriva la definizione di “oratorio del lavello”); particolare risulta essere anche il campaniletto a vela tripartito. L'interno (non visitabile) è una piccola aula rettangolare, con presbiterio di dimensioni inferiori, in esso è presente l'altare caratterizzato dall’ancona lignea policroma che racchiude un Crocifisso, anch’esso in legno. Sopra il portico è presente un locale che serviva alla confraternita della Buona Morte.
- Chiesa di Santa Maria del Sasso, la prima citazione è del '500 in occasione della visita di san Carlo Borromeo. La struttura esterna è in pietre, presenta una facciata a capanna sulla quale si aprono il portale, sormontato da un timpano spezzato, e tre monofore con l’arco a tutto sesto: due affiancano il portale d’ingresso, mentre la terza è collocata alla sommità della facciata. L'interno (non visitabile) ospita affreschi del 1915 realizzate dal decoratore Paolino Galimberti da Valbrona e restaurate nel 1941 dal pittore Giovanni Sormani. L’altare è ornato da un’antica pala che può essere datata alla fine del XV secolo: essa rappresenta un’Adorazione del Bambino tra santi.
Il Muro di Sormano:
dall'SP44 poco a monte dell'abitato si stacca una strada di 1,92 km che porta alla Colma del Tivano con pendenza media del 15% e massima del 27%. Questa salita durissima è chiusa al traffico motoristico e alle biciclette, viene utilizzata, dagli anni sessanta, per le gare ciclistiche dei professionisti (Giri d'Italia e di Lombardia), grazie a una intuizione di Vincenzo Torriani storico organizzatore dei Giri d'Italia. Oggi è una vera e proprio leggenda della storia del ciclismo. In origine era una mulattiera che collegava l'abitato di Sormano con la Colma, utilizzata dai viandanti diretti verso il Piano del Tivano e Nesso. Nel 2005 il Comune di Sormano e la Comunità Montana Triangolo Lariano, grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia, ripristinarono la strada con un progetto che ne fece oltre che una strada agricola/pista ciclabile una esposizione ambientale all’aperto e uno scrigno di ricordi del mondo del ciclismo.
L'Osservatorio astronomico:
è situato sulla Colma del Tivano a 1124 mt, completato nel 1987 e inaugurato nell'ottobre del 1988. Negli anni si è specializzato nell'osservazione dei corpi minori del sistema solare: asteroidi e comete; è attivo nell'osservazione degli oggetti che si avvicinano alla Terra ed al calcolo delle loro orbite. Al suo interno è presente un telescopio riflettore realizzato in fibra di carbonio dall'azienda americana RCOS (Ritchey-Chrétien Optical System), che utilizza uno specchio di 50 cm di diametro con luminosità f6,8. In parallelo al telescopio principale è stato montato un rifrattore da 15 cm (f/10) usato come guida. Sul telescopio possono essere montate camere CCD per astrometria e per fotografia.
Buco della Niccolina:
è noto anche come Buco del Diavolo, rappresenta il principale inghiottitoio delle acque dell’area; il rinvenimento di reperti di epoca romana testimonia il fatto che l’ampio antro d’ingresso possa essere considerato noto da sempre. E' una grotta che supera i 6 km di sviluppo rilevato, con uno sviluppo da ovest veso est.
Il castello:
probabilmente edificato in epoca alto medioevale, documenti da fonti storiche e d'archivio attestano l'integrità del castello alla fine del '400. Venne distrutto nel 1555 dagli spagnoli su disposizione dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Oggi rimane solo la cinta muraria, alla quale vennero aggiunti i merli del tipo “a coda di rondine” (detti anche merli ghibellini), negli anni Sessanta del XX secolo. Questi resti sono di proprietà privata.
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