Sormano comune di 642 abitanti (densità: 59,02 ab/kmq) sito su un pianoro a nord delle cittadine di Canzo e Asso, in provincia di Como in Lombardia. Una località di riposante soggiorno, ospita una villeggiatura di seconde case.
Il nome deriva probabilmente da Sormani la famiglia che qui ebbe origine e che successivamente si trasferì a Milano. Si ritiene che il luogo fosse abitato già all'epoca dell'età imperiale di Roma, come attestano alcuni reperti ritrovati presso il Buco della Niccolina. Il primo documento nel quale è riportato il nome di Sormano è del 1179, tempo di feudalesimo, prima dei Longobardi e poi dei Franchi. Durante la sua storia il comune fu più volte riunito a quelli di Rezzago e Caglio, solo con l'avvento della Repubblica, nel 1947, furono ripristinati i tre comuni, ognuno con la loro amministrazione. Guarda una galleria di immagini del borgo. Leggi la storia su Wikipedia.
Edifici religiosi:
Chiesa di Sant'Ambrogio, è la chiesa parrocchiale, annessa alla pieve di Asso già nel XVI secolo. Di costruzione relativamente recente, fra il 1677 e il 1750 , ma l'edificio attuale fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo, al posto di una precedente chiesa. Il campanile è datato 1966. La chiesa, con andamento est/ovest è posta al limite est del paese, a fianco della strada che collega Asso con Nesso. La facciata presenta un portale con cornice in pietra; nella parte superiore, intonacata, è presente una finetra con cornice e orologio. La costruzione del campanile data al 1966. L'interno a unica navata con sviluppo a ellisse, ha tre cappelle per lato. Il presbiterio è delimitato da balaustra e gradini, e termina con un abside semicircolare. Gli affreschi sono stati realizzati dal pittore locale Giovanni Sormani nel 1946.
Chiesa dei Santi Valeria e Vitale, di origine medioevale, è sicuramente esistente nel XIII secolo, ma probabilmente antecedente. Originariamente l'edificio era costituito da un'unica aula rettangolare, successivamente furono aggiunti due bracci laterali, realizzando in tal modo una pianta a croce latina, con un vasto cimitero tutt'attorno che per non essere cinto di muro e disusato, nel 1570 si coltivava - come ad oggi (1796) - a grano. Pur essendo posta nel comune di Sormano, dal punto di vista religioso dipende dalla parrocchia di Caglio. Esternamente l'edificio è a pietre a vista, e sul lato sinistro si eleva la torre campanaria con campana donata da san Carlo Borromeo (la costruzione iniziale non prevedeva campanile con campana). La porta antica - ora chiusa - guardava verso Caglio. All'interno è conservata una testimonianza dell'arte medioevale: il riquadro raffigurante la Madonna del latte con santa Valeria e due infanti (Gervaso e Protaso) fu realizzato nel 1371, come testimonia la data riportata nella fascia superiore, ad oggi l'unico affresco esistente all'interno. All'interno vi è anche una croce in pietra grigia, che probabilmente in origine ornava una tomba. La chiesa è inglobata nel parco di una proprietà privata, per cui è impossibile accedervi per fare fotografie. Guarda un'antica planimetriaImmagine tratta dal libro "Memorie storiche della Vallassina" trascrizione del manoscritto di Carlo Mazza del 1796.
Chiesa Santo Crocifisso del Lavello, è posta sul luogo ove in precedenza sorgeva una cappella, per volontà di Giovanni Maria Sormani, contenuta nel suo testamento del 1721. La struttura esterna è alquanto singolare, la facciata con portale preceduto da un portico; lungo il fianco destro troviamo un lavatoio (da cui deriva la definizione di “oratorio del lavello”); particolare risulta essere anche il campaniletto a vela tripartito. L'interno (non visitabile) è una piccola aula rettangolare, con presbiterio di dimensioni inferiori, in esso è presente l'altare caratterizzato dall’ancona lignea policroma che racchiude un Crocifisso, anch’esso in legno. Sopra il portico è presente un locale che serviva alla confraternita della Buona Morte.
Chiesa di Santa Maria del Sasso, la prima citazione è del '500 in occasione della visita di san Carlo Borromeo. La struttura esterna è in pietre, presenta una facciata a capanna sulla quale si aprono il portale, sormontato da un timpano spezzato, e tre monofore con l’arco a tutto sesto: due affiancano il portale d’ingresso, mentre la terza è collocata alla sommità della facciata. L'interno (non visitabile) ospita affreschi del 1915 realizzate dal decoratore Paolino Galimberti da Valbrona e restaurate nel 1941 dal pittore Giovanni Sormani. L’altare è ornato da un’antica pala che può essere datata alla fine del XV secolo: essa rappresenta un’Adorazione del Bambino tra santi.
Il Muro di Sormano: dall'SP44 poco a monte dell'abitato si stacca una strada di 1,92 km che porta alla Colma del Tivano con pendenza media del 15% e massima del 27%. Questa salita durissima è chiusa al traffico motoristico e alle biciclette, viene utilizzata, dagli anni sessanta, per le gare ciclistiche dei professionisti (Giri d'Italia e di Lombardia), grazie a una intuizione di Vincenzo Torriani storico organizzatore dei Giri d'Italia. Oggi è una vera e proprio leggenda della storia del ciclismo. In origine era una mulattiera che collegava l'abitato di Sormano con la Colma, utilizzata dai viandanti diretti verso il Piano del Tivano e Nesso. Nel 2005 il Comune di Sormano e la Comunità Montana Triangolo Lariano, grazie ad un finanziamento di Regione Lombardia, ripristinarono la strada con un progetto che ne fece oltre che una strada agricola/pista ciclabile una esposizione ambientale all’aperto e uno scrigno di ricordi del mondo del ciclismo.
L'Osservatorio astronomico: è situato sulla Colma del Tivano a 1124 mt, completato nel 1987 e inaugurato nell'ottobre del 1988. Negli anni si è specializzato nell'osservazione dei corpi minori del sistema solare: asteroidi e comete; è attivo nell'osservazione degli oggetti che si avvicinano alla Terra ed al calcolo delle loro orbite. Al suo interno è presente un telescopio riflettore realizzato in fibra di carbonio dall'azienda americana RCOS (Ritchey-Chrétien Optical System), che utilizza uno specchio di 50 cm di diametro con luminosità f6,8. In parallelo al telescopio principale è stato montato un rifrattore da 15 cm (f/10) usato come guida. Sul telescopio possono essere montate camere CCD per astrometria e per fotografia.
Buco della Niccolina: è noto anche come Buco del Diavolo, rappresenta il principale inghiottitoio delle acque dell’area; il rinvenimento di reperti di epoca romana testimonia il fatto che l’ampio antro d’ingresso possa essere considerato noto da sempre. E' una grotta che supera i 6 km di sviluppo rilevato, con uno sviluppo da ovest veso est.
Il castello: probabilmente edificato in epoca alto medioevale, documenti da fonti storiche e d'archivio attestano l'integrità del castello alla fine del '400. Venne distrutto nel 1555 dagli spagnoli su disposizione dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Oggi rimane solo la cinta muraria, alla quale vennero aggiunti i merli del tipo “a coda di rondine” (detti anche merli ghibellini), negli anni Sessanta del XX secolo. Questi resti sono di proprietà privata.