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Rezzago
Rezzago comune di 303 abitanti (densità: 74,35 ab/kmq) sito su un pianoro a nord delle cittadine di Canzo e Asso, in provincia di Como in Lombardia. Possiede un centro storico ben tenuto, con case in pietra, in molti casi riportate all'antico splendore con un'opera di sapiente restauro.
- Nome Completo:Rezzago
- Provincia: Como (CO)
- Regione: Lombardia
- Denominazione: rezzaghesi
- Altitudine: 654 mt s.l.m.
- Superfice: 4,08 kmq
- C.A.P. (Codice Avviamento Postale): 22030
- Codice Catastale: H255
- Codice ISTAT: 013195
- Prefisso Telefonico: 031
- Patrono: Natività di Maria Vergine
- Sito del comune: https://comune.rezzago.co.it/
- Numeri utili, Comune: tel: 031 965136 - fax. 031 965645
- Guarda la mappa del paese con "googlemap"
Una leggenda narra che Rezzago fu la dimora di un mitico re, Ago che diede il nome al paese (da Rex Agus). Le prime tracce documentate di un insediamento nella zona risalgono al IV sec. a.C. a opera di gruppi di origine Celtica. Il nome di Rezzago potrebbe derivare infatti, con più probabilità, da "Retorum Pagus" ovvero villaggio dei Reti, che erano appunto popolazioni celtiche calate dalle regioni nordiche in cerca di terreni e prede. In epoca medievale, Rezzago costituiva un borgo fortificato e disponeva di una torre. Durante il periodo del Ducato di Milano il borgo seguì le sorti del resto della Vasassina dapprima con i Visconti e successivamente con gli Sforza, infine divenne feudo della famiglia Sfondrati. Nel 1778 tornò al demanio, in epoca napoleonica venne annessa ad Asso ma poi questa decisione fu cancellata dopo il ritorno degli asburgici. In epoca fascista Rezzago, Caglio e Sormano furono riuniti in un unico comune chiamato "Santa Valeria", ma anche questa riunificazione fu cancellata nel 1947 con l'avvento della Repubblica.
Attualmente Rezzago, apprezzato centro turistico estivo, ha comunque conservato l'aspetto di un borgo antico, caratterizzato dalle sue case in pietra a vista addossate le une alle altre , con archi a volta e dalle sue strette e contorte stradine lastricate. In qualche angolo, del centro storico, occhieggia una nicchia, una cappella, compaiono i colori di un affresco medievale, dipinto da mani d’artista di paese. Le case sono modeste e raccontano della dura vita dei contadini di montagna.
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Edifici religiosi:
- Chiesa di Santa Maria Nascente, è la chiesa parrocchiale, è situata nel centro storico del borgo, ha un orientamento nord-sud. La facciata è divisa da un cornicione, l'ingresso è incorniciato da due colonne laterali ed è sovrastato da un timpano. Nella parte superiore è presente una nicchia con bassorilievo raffigurante Maria Nascente. L'interno (non visitabile) è a unica navata a tre campate con due cappelle laterali per lato. Il presbiterio presenta l'altar maggiore in marmi policromi. Sono presenti arredi di un certo pregio, e alcune tele secentesche di discreto valore.
- Chiesa dei SS Cosma e Damiano, è posta subito fuori il paese, ed è il monumento principale, rappresenta uno dei più notevoli esempi di architettura romanica nella zona. Questo edificio è quello che presenta grande affinità con la chiesa di Lasnigo, non solo per la collocazione ai margini dell'abitato in area cimiteriale, ma anche per le vicende edilizie, la pianta e l'alzato. L'attuale struttura fu costruita su una chiesa tardo medioevale (di cui sono state ritrovate le tracce durante gli interventi di restauro), è dedicata ai santi Cosma e Damiano, medici che furono martirizzati nel IV secolo. Ebbe funzione parrocchiale fino al 1654 quando fu costruita la chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine, adempiendo all’ordine di Federico Borromeo. E' circondata dal cimitero e da cappelle della via crucis, con dipinti, ora non più visibili poichè essendo stati danneggiati dalle intemperie sono stati sostituiti da mosaici nel 1972. L'esterno è a pietra a vista che denotano interventi di modifica e ampliamento. La facciata con tetto a capanna presenta il portale centrale con contorni in pietra è terminante con una lunetta, nella parte superiore vi è l'oculo, e una piccola apertura rettangolare a destra. La parte superiore culmina con un'apertura a croce. La parte destra della facciata è di maggior misura a indicare il porticato che correva sul lato meridionale; fra il 1570 e il 1584 fu chiuso e sostituito con la navata destra. Sulla parete esterna dell’abside, un affresco abbastanza rovinato ritrae la Pietà. Sul lato sinistro, c'è la torre campanaria dalla tipica architettura del romanico comasco, scandito da cinque ordini di finestre, il primo formato da piccole feritoie, una per facciata, i successivi da bifore che pur avendo la stessa larghezza di apertura, vanno gradualmente aumentando in altezza, dal basso verso l'alto, intervallate da archetti pensili e fregi a dente di sega. L'interno (visitabile nei pomeriggi delle domeniche estive: verificare i giorni di apertura) è diviso in due campate di lunghezza differente, nell'area presbiteriale di forma rettangolare è situata la sacrestia. Sul lato destro dell’aula si apre la cappella della Vergine, che può essere intesa anche come navata laterale; questo è lo spazio che si è venuto a creare con la chiusura del portico esterno. La decorazione pittorica interna fu eseguita dal pittore tornasco Andrea de Passeris, gli affreschi rovinati nel tempo, sono stati recentemente restaurati. Le pareti dell'absidale presenta il maggior ciclo di affreschi, realizzati nel 1505, sulla parete di fondo è dipinta la grande "Crocifissione", quella di destra la "Pentecoste" mentre la parte inferiore vi sono dipinti alcuni santi: sant'Antonio Abate, san Sebastiano e sant'Agata con i relativi attributi.
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La fontana dell'Acqua Bona:
posta a ridosso del centro storico (sull'itinerario per i funghi di terra), fu costruita e donata al pubblico da Binda Annunciata del Perucca nel 1851. Si presenta con una vasca e due pietre inserite nel muro dal quale sgorga l'acqua sorgente. Un cartello indica che non è potabile.
Il castello:
di probabile età medioevale, è posto a nord-est del paese in un'area boschiva, di esso rimangono solo dei resti murari e una torre. L'alzato murario residuo raggiunge gli otto metri di altezza, mentre lo spessore in alcune parti arriva ai due metri.
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