Presso il borgo di Nesso, affacciati al lago dalle ripide pendici della montagna soprastante, i ruderi del "castello" si ergono con romantica vistositā evidenziati da tre torrette ottocentesche a merli guelfi innestate sull'antico muraglione.
Tralasciando le notizie date dal seicentesco scrittore Francesco Ballarini, secondo il quale il castello sarebbe stato edificato dai Romani e restaurato dai Longobardi, č certo invece che la fortificazione medioevale vi era al tempo della Guerra Decennale fra Como e Milano (1118-1127). Infatti il contemporaneo "Anonimo Cumano" narra che nel 1124 i Comaschi, dopo aver tentato invano l'assedio dell'Isola Comacina, assalirono e conquistarono la rocca di Nesso alleata degli isolani.
La fortificazione di quell'epoca doveva essere un recinto turrito con funzione di controllo sul traffico lacuale in collegamento visivo con la sponda opposta del lago e in particolare con la torre-recinto, oggi detta "Turascia", di San Vittore di Brienno.
La fortificazione vi risorse in epoca rinascimentale, dicono costruita dai Comaschi nel 1449 in appoggio alla "Repubblica Ambrosiana" di Milano contro Francesco Sforza. E' certo invece che nel 1531 fu coinvolta nella lotta del Ducato di Milano contro Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, castellano di Musso, e che in conseguenza di ciō venne smantellata nel 1532.
Attualmente della fortificazione di epoca comunale, oltre ai resti di muri affioranti all'interno, nulla altro č evidente, ma il muraglione a strapiombo sulla fronte verso lago, dell'altezza di metri 15 tagliato orizzontalmente da cordonatura lapidea che denota la manifattura rinascimentale del manufatto, ovviamente si imposta sulla precedente muratura medioevale come dimostrano a un esame materico le caratteristiche del materiale impiegato. Anche le torrette, di cui quella al centro con fornice sul passo di ronda, rimaneggiate nell'ottocento sono impostate sulle originarie strutture.
Nel secolo XIX quando gli antichi ruderi ebbero questa appariscente aggiunta completata dai merli allineati sopra il lungo muraglione, il "castello di Nesso" riebbe fama per il romanzo di Gian Battista Bazzoni: Falco della Rupe o il Castello di Musso
Uno dei primi battelli a vapore del Lario, varato nel 1843, porta il nome di "Falco della Rupe"; si racconta che a quell'epoca, quando il battello passava davanti al castello, dalle sue mura veniva sparata con un bombardino una salva di saluto alla quale il natante rispondeva con un fischio a vapore.
Testo tratto da un supplemento de "La Provincia".
Con il passare degli anni, il castello di proprietā privata, ha subito un totale abbandono, vedi le immagini.
Situazione attuale (2024): sono in corso lavori di costruzione di un edificio di dimensioni gigantesche davanti alle mura del castello. Questo edificio risulta incompatible con le storiche case del borgo (frazione castello) e nasconde la vista del maniero dalla strada provincale e dal lago. E' incredibile quello che succede, quello che č riuscita a fare un'amministrazione comunale piegata agli interessi degli immobiliaristi: una vergogna.
C'era una volta un castello: prima e dopo.
Parafrasando il testo di una bellissima canzone di Adriano Celentano:"Lā dove c'era un castello ora c'č
un grattacielo
E quel castello in mezzo al verde ormai
Dove sarā"