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piazza dei Canestri
Bellagio - Visgnola

Il toponimo Visgnola deriva dal latino vicus che indicava il capoluogo di un pagos e cioè di un insediamento rurale, con l'aggiunta di un suffisso iola, che sta a significare piccolo borgo. E' citato già in documenti del IX secolo.


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A questo minuscolo borgo si accede sia dalla dalla SP41 che dalla SP583, con brevi deviazioni. Il centro del borgo è piazza dei Canestri la vecchia piazza della frazione. Qui si può ammirare l'antica tabaccheria Mazzoni che conserva l'aspetto di tabaccheria ottocentesca, con all'esterno un tavolo in sasso, sotto il quale si può ancora notare la data della sua costruzione, con la scritta: "1892 Mazzoni". Anche l'interno della tabaccheria conserva gran parte degli arredi e della struttura di un tempo. Una volta al centro della piazza si trovava un pozzo, che serviva alla comunità per attingervi l'acqua per usi domestici, prima della realizzazione degli acquedotti. Sempre nella piazza c'è la sede dell'Associazione nazionale Alpini, gruppo fondato nel 1924.
Chiesa di San Martino (è sia San Martino vescovo oppure Madonna del Rosario) che si raggiunge con un vicolo che parte da piazza dei Canestri. La chiesa ha una perfetta struttura quattrocentesca, con successive aggiunte barocche. L’esterno, che non è stato intonacato, si presenta in pietre a vista. La facciata è caratterizzata da un semplice portale con timpano spezzato e una serliana sopra di esso. L'interno, è formato dall’aula ad unica navata, su cui si aprono due cappelle laterali (quella di destra presenta una ricca decorazione in stucco), e dal presbiterio. La parete di fondo ospita un altare in marmo e in stucco con una statua lignea della Madonna del Rosario e, alla sommità, una tela raffigurante San Domenico con una corona argentea. Sul pavimento in cotto della navata sono collocate tre lastre tombali, risalenti al Seicento, sotto le quali sono stati ritrovati resti di ossa umane. Sulla controfacciata è posta un’interessante balconata lignea settecentesca.
Chiesa di Santa Maria Annunciata la si raggiunge da piazza dei Canestri percorrendo via Parrocchiale (al numero 17 tracce di una insegna di osteria e al numero 14 un grazioso cortile, con arco, forse un tempo sede di un convento di monache). E' posta nell'adiacente frazione di Breno, che è composta dalla chiesa e dalla piazza con poche case attorno. Di origini sconosciute la chiesa è ricordata negli atti delle visite pastorali del XVI secolo. Divenne parrocchiale nella seconda metà dell’Ottocento al posto della chiesa di San Martino. L’edificio è rialzato rispetto al piano stradale; vi si accede tramite una doppia scalinata che precede la facciata e che è coperta da un pronao che ne segue l’andamento. Nella parte superiore della facciata si apre una serliana. Sotto la scalinata è presente una grotta con la statua della Madonna. L'interno si presenta con un’aula ad unica navata, sulla quale si aprono sei cappelle (tre per lato); inoltre vi si innesta il presbiterio rettangolare. Di fronte all’entrata destra, la prima cappella ospita una tela raffigurante la Deposizione di Cristo con i simboli della Passione. Il presbiterio è ornato da un polittico in parte attribuito a Ludovico De Donati, mentre la parte inferiore si presume opera di Sigismondo De Magistri. Gli affreschi della volta della navata e del presbiterio furono realizzati da Luigi Morgari nel XX secolo.
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A destra della chiesa c'è una fontana chiamata funtana di avei con due interessanti volti baffuti di epoca medioevale scolpiti nella pietra.


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