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Bellagio - punti storici/turistici

    Lavatoio di Visgnola: recentemente restaurato, è un lavatoio pubblico dove un tempo le massaie venivano a lavare i loro panni. E' sito in località Visgnola, a lato della SP41, strada provinciale della Vallassina poco dopo (salendo) la rotonda che separa l'itinerario per Lecco da quello per Canzo/Asso. Prima della sua costruzione le donne di Visgnola lavavano i loro panni, in questo luogo, inginocchiandosi a una roggia, che scorreva lungo la strada (ora non più visibile perchè intubata).

    Villa Ciceri: ovvero il Palazzone: all'inizio del '600 la famiglia Ciceri ha acquistato un podere con torchio a Guggiate e lo ha trasformato nello splendido e imponente "Palazzone". Da segnalare i bellissimi comignoli sul tetto. Alle spalle della costruzione si crearono dei terrazzamenti con un giardino all'Italiana, e una limonera adossata al muro della Delta, gradonata che sale a Suira (oggi non più presente). Attorno un bosco di castagni, tigli, betulle e aceri. Accanto al palazzo sorsero edifici rurali tra cui una mirabile ghiacciaia. Dopo gli antichi fasti settecenteschi il Palazzone cadde in decadenza e fu adibito agli usi più svariati: oratorio parrocchiale, aule scolastiche, magazzini, appartamenti e durante la seconda guerra vi fu perfino una fabbrica di camice militari. Attualmente la proprietaria, Aurelia Gallarati Scotti, sta operando un accurato recupero degli ambienti e del giardino per adibirla a struttura di accoglienza turistica: la società agricola "La Derta", un agriturismo con alloggio e vendita di prodotti agricoli.

    Il Ponte del Diavolo: vecchio e nuovo, superano la cupa forra della valle del Ponte del Diavolo, sovrastata da balze di calcare dolomitico del Monte Nuvolone (segna il confine fra i comuni di Bellagio e di Lezzeno). Attualmente i due ponti sono il punto di arrivo della Strada Regia collegamento pedonale fra Como e Bellagio lungo il lago. La costruzione del vecchio ponte si fa risalire al Medioevo, ed è l'unico manufatto rimasto intatto, senza rimaneggiamenti. Si pensa che il nome derivi dalla credenza che il luogo fosse sede di incontri esoterici o di riti satanici. Oppure da una leggenda che riporta un fatto avvenuto durante la costruzione, quello che veniva costruito di giorno la notte veniva demolito. Non riuscendo a capire il perchè una notte il capomastro (un certo Edoardo di Lezzeno) si recò presso il cantiere e vide un losco figuro che con una grossa mazza stava demolendo quanto costruito il giorno precedente. Avvicinandosi si rese conto che il figuro era il Diavolo in persona, stava demolendo perchè voleva fosse pagato dazio per la costruzione del ponte: voleva un'anima da portare all'inferno. Fece un patto, il Diavolo avrebbe portato all'inferno il primo che lo attraverserà. A lavori ultimati il capomastro prese due mucche e si avviò verso Bellagio, e arrivato al Ponte mandò avanti le due bestie, e quando la prima mucca arrivò a metà scomparve, il Diavolo aveva preso il primo che attraversava: una mucca! Improvvisamente in lontanaza si sentì il rombo dei tuoni e dietro ai monti della Val Perlana brillavano fulmini, il Diavolo beffato stava scatenando la sua ira.

    Il mausoleo Gonzaga Poldi Pezzoli: voluto da Gian Giacomo Poldi Pezzoli, filantropo milanese, per riunire le sepolture dei suoi cari: il padre Giuseppe, la madre Rosina Trivulzio e il nipote nipote Fabio Gonzaga, con il figli Luigi e Matilde morti ancora bambini. Affidò la realizzazione a Carlo Maciachini, architetto milanese che realizzò a Milano il cimitero monumentale. Il monumento è composto da una cripta con al piano superiore una cappella per le funzioni religiose. L'erede designato di Gian Giacomo, il principe Luigi Alberico Trivulzio, concluse il trasferimento delle salme come era desiderio del Poldi e ai primi del novecento concluse i lavori di completamento del monumento. Nel 1894 ottenne da papa Leone XIII il permesso di usare la cappella per celebrarvi messa. E' posto a lato della SP583 all'altezza dell'incrocio della provinciale con via Melzi d'Eril.

    Chiesa di Sant'Andrea a Guggiate: (da il nome alla piazza) pur essendo una piccola chiesa è, unitamente alla chiesa di San Giovanni, la più antica di Bellagio. Per lungo tempo fu patronato della famiglia Ciceri e loro eredi, che la abbellirono di pregevoli arredi ormai scomparsi. La chiesa è dedicata all'apostolo Sant'Andrea; la costruzione, semplicemente, riflette lo stile dei primi abitanti della zona, i pescatori, uomini che lavorano, dedicati alla pesca e alle loro famiglie. L'esterno ha struttura a forma di parallelepipedo, presenta sulla facciata un affresco alquanto rovinato dal tempo, raffigura un santo con una croce a X simbolo del suo martirio. Al culmine della facciata è posto un minuscolo campanile a vela con una campana. All'interno, a unica navata, si trova un pregievole altare sovrastato da tre nicchie: in quella centrale una statua della Madonna ai lati due statue degli angeli, di recente esecuzione che sostituiscono le pregiate sculture rubate nel 1986. L'antica chiesa si trova vicinissima al borgo di San Giovanni.

    Mulini del Perlo : è una minuscola frazione di Bellagio, dove il torrente Perlo (è il secondo corso d'acqua più importante del Triangolo Lariano dopo il Lambro, ed è lungo 7 km e sfocia nel lago di Como) forma un piccolo orrido con cascatelle e piccole marmitte. La frazione deve il suo nome alla presenza di ben 8 mulini, era praticamente un villaggio di mugnai. Attualmente questa attività è cessata, e i mulini sono stati trasformati in abitazioni. Dei mulini un tempo operanti due producevano cemento gli altri granaglie. Accanto al mulino Tencio è presente un piccolo ponticello che scavalca il torrente, serviva per la roggia che alimentava la ruota; e la stessa roggia scendendo alimentava tutti i mulini.

A cura dell'autore del sito è stato girato un breve video illustrativo:
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