Bellagio - Villa Melzi d'Eril immagini panoramiche: 1 - 2
E' un museo e una dimora storica privata situata nel comune di Bellagio, di proprietà della famiglia Melzi d'Eril, oggi del suo ramo Gallarati Scotti, proclamata, con la proprietà circostante, monumento nazionale. Tra le più belle ville del lago è posta fra Loppia e il Borgo. Si specchia nelle acque del golfo di Loppia circondata dal verde dei suoi giardini che in primavera esplodono negli splendidi cromatismi dei rododendri e a ottobre mutano nei vividi colori autnnali.
Fu pensata e realizzata a Bellagio da Francesco Melzi d’Eril, uomo politico italiano, duca di Lodi e vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone. Nacque a Milano nel 1753 da una famiglia nobile (un suo antenato fu allievo di Leonardo da Vinci); la madre Maria Teresa d'Eril fu una nobile spagnola e trasmise alla casata il secondo cognome. Si recava spesso a Bellagio ospite del conte Taverna a Loppia, nella Villa Gerli. Il luogo incantevole lo indussa a costrire una sua villa, affidò il progetto all'architetto italo/ticinese Giocondo Albertolli, che realizzò una villa sobria ed elegante, con linee e volumi semplici che mettessero in risalto il meraviglioso paesaggio circostante. La costruzione fu pronta nel 1810. La facciata, semplice e regolare, è arricchita da una scalinata a doppia rampa e da quattro leoni di stile egizio. La realizzazione degli interni, decorazione e all’arredamento, furono affidati ai più noti artisti dell’epoca: oltre a Giocondo Albertolli, autore di gran parte degli arredi e della decorazione interna, si segnalano i pittori Andrea Appiani, Giuseppe Bossi e Alessandro Sanquirico, gli scultori Antonio Canova, Giambattista Comolli, Pompeo Marchesi e il bronzista Luigi Manfredini. Per il progetto e la realizzazione del parco furono chiamati l’architetto Luigi Canonica e il botanico Luigi Villoresi, che già si erano occupati della sistemazione del Parco di Monza. Il terreno fu sapientemente adattato con terrazzamenti e piccoli dossi. Alla morte di Francesco (1816) gli succedette nella proprietà suo nipote Giovanni Francesco Melzi d'Eril, utilizzò la villa per lunghi soggiorni di studio e fece completare la cappella; proseguì nei lavori di sistemazione del giardino e lo arricchì di sculture. Venne costruito un viale che attraversando la proprietà collegasse Loppia con Borgo. Infine negli anni sessante dello scorso secolo, la proprietà passò alla famiglia Gallarati Scotti, che aprì al pubblico i giardini e la serra aranceria fu trasformata in un museo.
Il giardino, ricchissimo di piante rare ed esotiche, sono presenti alberi secolari, siepi di camelie, boschi di azalee e rododendri giganti. Gli alberi, apparentemente spontanei, sono frutto di sapienti scelte; alle essenze tradizionali si aggiungono quelle esotiche, tipiche del gusto dell’epoca; l’ornamento è completato da una serie di sculture distribuite in tutto il parco, come la statua egizia in basalto di Sekhnetz, dea della guerra e un gruppo scultoreo che raffigura l’incontro tra Dante e Beatrice (di fronte al quale Franz Liszt, ospite di Villa Melzi, compose la Sonata a Dante ). Di particolare fascino è il laghetto giapponese con piante acquatiche tra cui ninfee e tutt’intorno, aceri e cedri giapponesi. Ricche fioriture di azalee e rododendri, nei mesi di aprile e maggio, danno vita a variopinti prati e pendii che circondano la villa. Molto pittoresca è la piccola cappella sul bordo del lago.
Accedendo dall'ingresso nord si trova sulla sinistra una grotta contenente un'urna funeraria etrusca databile tra il 300 e il 200 a.C, portata a Bellagio dal sepolcro romano degli Scipioni. Più oltre, un chiosco in stile moresco conserva i busti degli imperatori d'Austria Ferdinando I e Marianna di Savoia, e del duca Lodovico Melzi con la consorte Josephine Melzi Barbò, ultimi proprietari della casata Melzi prima del passaggio alla famiglia Gallarati Scotti.
Molti gli ospiti illustri: il Vicerè Eugenio Beauharnais e consorte, Stendhal, Franz Listz con Madame d'Agoult, l'imperatore Ferdinando I e la moglie Maria Anna di Savoia, la Zarina Maria Fydorovna, la Principessa Von Raszwill e re Albero di Sassonia.
Ai giardini si accede sia da Loppia, accanto all'antico porto, che da borgo, proseguendo sul lungo lago.