SITI DI TREKKING
Da Nesso a Pian di Nesso e al Monte Palanzone
mappa: [].
partenza: da Nesso-Lissogno [].
parcheggio: buona possibilitā di parcheggio, l'auto puō essere lasciata nel parcheggio del campo sportivo.
dislivello: 1151 mt.
itinerario: si sale lungo la via della castagna [], su un ponte si attraversa il torrente Tuf [ ], e si continua in salita [] lungo la via Nusče [] e, pių avanti, si esce dall'abitato [ ]; ad un incrocio [] si procede diritto lasciando a sinistra la stradina che rientra in paese alla frazione di Onzanigo; sul muro dell'incrocio un bassorilievo di Madonna con in grembo il bambino, in stile orientaleggiante []. Usciti dal paese, la stradina, pianeggiante si inoltra nella valle di Nusče [ ], poco oltre si arriva a una ben attrezzata area pic-nick, realizzata dalla locale Pro Loco [ ] vicino al bellissimo ponte di pietra a doppio arco [] che si attraversa [ ] e si passa sul lato sinistro orografico della valle. Ora inizia la salita che con buona pendenza porta al Pian di Nesso [], dopo 10 minuti si arriva a una piccola cappella [ ] posta in prossimitā di una deviazione, si prosegue diritto [] lasciando sulla destra la stradina che porta a un agriturismo ormai chiuso da anni e che poi proseguendo riporta a Nesso [].
Si prosegue sempre in salita, lungo il percorso si incontrano delle stradine che si staccano dall'itinererio principale, e sulla sinistra entrano nella valle []; lungo il percorso si trovano delle baite [ ], alcune sono abitate, altre non pių. Arrivati in localitā Vascén si incontra una baita recentemente ristrutturata, posta in una radura [], l'aprirsi del bosco permette la vista dell'altro versante della valle [ ], subito dopo si č in prossimitā di un bivio, a quota 650 mt, la stradina sulla destra porta ai monti di Careno [] vedi itinerario. Dopo un breve tratto pianeggiante [], si svolta a sinistra e si ricomincia a salire [], rimanendo sempre sulla sinistra orografica della valle. Dopo alcune centinaia di metri si incontra sulla sinistra una baita abitata []; qui il bosco č rotto da una radura che lascia intravedere il panorama circostante [ ].
Si continua sulla stradina in salita [] e dopo alcune centinaia di metri si arriva ad un tornante, il lato a valle č protetto da un parapetto, in parte divelto: probabilmente una valanga scesa dal ripido canalone sovrastante [ciō č successo alcuni anni orsono, e nessuno interviene per ripristinare la protezione; č un allarmante segnale di come le amministrazioni locali si disinteressano della cura del territorio, che invece potrebbe e dovrebbe essere una formidabile risorsa economica attirando turismo dedito al trekking] [ ]. Un ultimo tratto in salita [ ] e si arriva ad una deviazione [] che ignoriamo e si prosegue diritto [la deviazione porta alla Bocchetta dello Sciff, sull'itinerario per la Bocchetta di Lavignac e per i monti Preaola e di Palanzo: vedi itinerario]; ora la stradina spiana e la lunga iniziale salita č terminata []. Il percorso ora č pių agevole, sono presenti sia baite che un ristorante [ ); dopo alcune centinaia di metri si arriva alla strada asfaltata che collega la SP44 con il il Pian di Nesso [], la si segue verso destra, costeggiando altre baite e la locanda Mosč dove č possibile mangiare e pernottare. Si prosegue lungo la strada [], e dopo un tornante [] essa termina nei pressi di una piccola cappelletta "la Madonna degli Alpini" [ ], all'inizio del Pian di Nesso, in localitā Boccola del Piano.
Qui dei cartelli indicatori [] segnalano la via da seguire [], si lascia a destra una stradina che costeggia l'ex ristorante/albergo Kennedy [], e che porta anch'essa alla bocchetta dello Sciff; si prosegue diritti, in piano tra due file di alberi, inoltrandosi fino in fondo ai piani [ ]. Si entra in un bosco [] e a un primo bivio [] si possono scegliere due diversi itinerari:
- (č l'itinerario normale, facile adatto a tutti) si prende a destra, e si percorre un primo tratto in piano [ ] poi si inizia a salire, ma č un breve tratto [ ]; superato un cassottello di legno alla sinistra si procede in lieve salita tra prati e alberi; il bosco si infittisce e per un tratto il sentiero scorre ancora pių basso rispetto al terreno circostante [ ]. Il sentiero ora sale ripido ], alla sinistra sono visibili i ruderi della Fregia [], e si raggiungie un bivio [] con dei cartelli che indicano a sinistra la Fonte Fregia e a destra il Palanzone. Si va a destra [] quasi in piano e alla successiva biforcazione si prende a sinistra []; un primo tratto pianeggiante e poi si riprende a salire []. Giunti in fondo alla valletta, c'č un altro bivio [] e si prende a destra superando un ruscelletto, si continua in piano aggirando a mezza costa la valle [ ]. Pių avanti il sentiero gira a sinistra [] e continua sempre in piano tra faggi e betulle. Pių in basso sulla destra, fra gli alberi, si intravede una baita "La Foppa" []; poco pių avanti un rudimentale cancelletto chiude il sentiero che scende a raggiungerla. Superata la baita il sentiero diventa una mulattiera [] e in leggera salita e ci si immette su una stradina sterrata [] a pochi metri dalla bocchette dello Sciff [].
Un cartello indica il Palanzone a sinistra [ ] si segue la stradina [ ] in piano verso il Palanzone sulla cima del quale si vede la punta della stele. All'uscita del bosco, tra prati e qualche albero si trova un tratto con pendenze elevate dove il sentiero diventa cementato per permettere il passaggio alle vetture dei pastori e contadini [ ]. Quando la stradina ritorna sterrata e continua in lieve salita, si nota sulla destra un sentierino che conduce al giā visibile Cippo Marelli. Si continua con la stradina che ben presto raggiunge la sterrata della Dorsale del Triangolo Lariano [ ]. Si svolta a sinistra e si percorre la Dorsale verso nord, in questo tratto con fondo in cemento [], che al termine di una brevissima discesa ridiventa sterrata []; e dopo un breve percorso si arriva alla Bocchetta di Caglio (1124 s.l.m.) [].
- (questo itinerario non č un vero e proprio sentiero tracciato, ma si sale in un canalone seguendo il letto asciutto di un torrente, č consigliato solo per escursionisti esperti; la traccia non č segnalata ne con bolli ne con cartelli indicatori) si prosegue dritto, su sentiero appena tracciato [ ] e si raggiunge un manufatto per la captazione di una sorgente []. Oltre la traccia di sentiero praticamente scompare e si sale sul fondo del vallone senza un percorso obbligato [], man mano che si procede la salita diventa sempre pių problematica; a circa metā si incontra sulla destra una traccia di sentiero (questo si collega con l'itinerario visto sopra), che si ignora e si continua in ripida salita. Usciti dal vallone si sale nel bosco senza alcuna traccia di percorso, sempre verso l'alto, e quando il bosco lascia il posto ai prati si raggiunge la strada agro-silvo-pastorale della Dorasale del Triangolo Lariano []. Si segue la stradina verso destra, il paesaggio č straordinario [ ], si alternano tratti sterrati a tratti con fondo in cemento, e alla fine di una lunga discesa [] si arriva alla Bocchetta di Caglio (1124 s.l.m.) [].
Si abbandona la strada agro-silvo-pastorale e si sale per evidentissime tracce la dorsale nord del Monte Palanzone []. Si inizia in dolce pendenza, in un bosco di faggi, [] poi il sentiero si impenna e si sale sul pratone [] verso un pianoro dove č possibile riprendere fiato; qui si trova un piccolo munumento in ricordo degli elicotteristi dell'areonautica militare morti in un incidente di volo il 26 aprile del 2005 durante un'esercitazione [ ]. Dopo una breve discesa si ricomincia a salire sino a raggiungere la vetta [ ]; č possibile ammirare un bellissimo panorama sul lago, la Brianza, il gruppo delle Grigne e le Alpi di confine [ ].
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