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le immagini presenti nella pagina sono di: Claudio Cavalmoretti e di Fausto Zambra, fotografi del GFNesso Torno

Torno è un comune di 1.131 (densità: 150,22 ab/kmq), della provincia di Como in Lombardia; il paese è adagiato su un promontorio roccioso che è situato lungo la sponda interna del Lario occidentale. Una bella pagina di Hermann Hesse descrive l’emozione che il borgo di Torno trasmette al visitatore che arriva dal lago. L’impatto non è meno affascinante della riscoperta dell’antico borgo, nel quale l’eccellenza dei monumenti rimasti è fedele specchio della civiltà raggiunta nel medioevo da una popolazione industriosa e fiera.






panorama dal lagoIl paese è adagiato su un promontorio roccioso che, situato lungo la sponda interna del Lario occidentale, chiude il bacino più meridionale del ramo comasco del Lago in un anfiteatro. E' probabile che il paese fosse già abitato in epoca pre-romana, tra i secoli XIII e XVI, sotto impulso di religiosi dell'ordine degli umiliati, Torno divenne un rinomato centro manufatturiero di panni di lana che portò ricchezza nel paese. La rivalità con Como sfociò in cruenti battaglie che si conclusero con il sacco del 1522 a opera di Comaschi e Spagnoli. Questi eventi decretarono la fine dell'industria della lana e iniziò una migrazione della popolazione verso l'alto lago, la Svizzera e il bergamasco. Il borgo di Torno è caratterizzato dalla presenza di un suggestivo porticciolo, dal quale quotidianamente partono battelli, aliscafi, e traghetti turistici, per mezzo dei quali è possibile ammirare gli scorci più suggestivi del lago, e con i quali è possibile raggiungere le innumerevoli località lacustri della zona.

Edifici religiosi

Villa Pliniana: è una villa sorta originariamente nel 1573, su un edificio preesistente, situata in un'insenatura boscosa del lago, prese il nome da Plinio il Giovane, che descrisse una fonte intermittente di natura carsica ivi presente. Il corpo di fabbrica principale presenta la facciata a picco sul lago con quattro ordini di finestre, al piano nobile dotate di timpani spezzati e all'ultimo piano inquadrate da lesene, mentre al centro del piano nobile si presenta una loggia a tre arcate sostenute da colonne binate.
La Villa Pliniana è citata in un breve passo del Codice Leicester di Leonardo: "Sopra Como otto miglia è la Primiana, la quale cresce e decresce ogni sei ore, e 'i suo crescere fa acua per 2 mulina en'avanza, e 'i suo calare fa asciugare la fonte"
[Codice di Leicester, 11b].

Nel territorio comunale sono presenti dei massi avelli misteriose tombe a forma di vasca scavate nei massi erratici e orientate generalmente in direzione est-ovest, oltre ad alcuni massi erratici o trovanti qui trasportati dalle enormi colate di chiaccio che scendevano dalla Valtellina, dalla Val Masino e dalla Valchiavenna, e qui rimaste dopo il ritiro dei ghiacciai. Vedi la sezione itinerari a questo: link.

Castel d'Ardona, una villa che sorge su una delle anticime del monte Croce d'Ardona, su una radura che godeva di una stupenda vista sul Lario; fu edificato nel 1894 per volere di Angelo Ruspini esponente di una nobile famiglia comasca. Alla sua morte, in mancanza di eredi, il castello divenne di proprietà della sua governante che nel 1925 lo cedette al Gruppo Aziendale Tintoria Comense, che lo utilizzò come luogo di vacanza per i figli dei dipendenti. Successivamente abbandonato, forse a causa di un incendio, è caduto in rovina. Si possono visitare i ruderi tramite sentiero che scende dalla baita Carla o che sale da Montepiatto. Si accede tra due pilastri (che sostenevano il cancello d'ingresso), su una stradina ingombra di alberi caduti, e si raggiungono i ruderi fra la folta vegetazione. Sul lato ovest una torre spunta dalla roccia e tutt'attorno muraglioni pericolanti e instabili. Sono presenti trabocchetti (probabilmente cisterne) in parte nascosti dalla vegetazione, l'ambiente risulta pericoloso da visitare. Il bosco ha preso possesso del luogo e nulla rimane della splendida vista per la quale era famoso.
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