SITI DI TREKKING
Caglio
Caglio comune di 454 abitanti (densità: 69,5 ab/kmq) sito su un pianoro posto poco sopra il borgo di Rezzago e sotto il Monte Palanzone, in provincia di Como in Lombardia. E' considerato uno dei luoghi più pittoreschi della Vallassina per la sua amena posizione e per i suoi angoli caratteristici.
- Nome Completo:Caglio
- Provincia: Como (CO)
- Regione: Lombardia
- Denominazione: cagliesi
- Altitudine: 800 mt s.l.m.
- Superfice: 6,53 kmq
- C.A.P. (Codice Avviamento Postale): 22030
- Codice Catastale: B355
- Codice ISTAT: 013037
- Prefisso Telefonico: 031
- Patrono: SS. Gervasio e Protasio
- Sito del comune: www.comune.caglio.co.it/c013037/hh/index.php
- Numeri utili, Comune: tel: 031 667017 - fax. 031 677137
- Guarda la mappa del paese con "googlemap"
La storia di Caglio ricalca quella degli altri borghi della Vallassina: non si hanno notizie precise riguardo la sua origine. Il nome forse deriva da un antico nome gentilizio romano Callius oppure, come dice Boselli, potrebbe derivare dalla voce caio (recinto-chiusura). Sino agli inizi del '400 il paese seguì le vicende della pieve di Asso, di cui faceva parte. All'inizio del XV secolo i Visconti di Milano assegnarono il feudo ai Dal Verme. Nel XVI secolo il territorio fu conquistato dai francesi, poi tornò a Milano, sotto gli Sforza. Il feudo valassinese passò agli Sfondrati, prima di passare sotto il dominio austriaco. Dal 1928 al 1947, venne inserito nel Comune di Santa Valeria che comprendeva l’insieme di Caglio, Rezzago e Sormano per poi divenire comune autonomo. Il nucleo antico è formato da case si sostengono e s’intrecciano in un unico aggregato urbano dove prevalgono le tipiche corti rurali con la porta che si apre sull'aia, sulla quale si affacciano le stalle, i fienili ed i locali d'abitazione. Osservando la fattura di questi complessi abitativi si possono riconoscere anche diversi manufatti in pietra o legno che appartengono alla civiltà contadina ed al mondo rurale.
A Caglio vi dimorò nel 1885 il pittore Giovanni Segantini, ove dipinse uno dei suoi quadri più famosi: Alla Stanga, che ritrae il paesaggio della Brianza, le vacche, in attesa della mungitura, sono allineate lungo la stanga, a gruppi. Al centro del dipinto si trova il gruppo più numeroso di sei animali dei quali uno è adagiato al suolo. A destra, una contadina è in piedi di fronte alla stanga, indossa un costume tradizionale composto da un abito scuro che arriva fino alle caviglie, un grembiule rosso e un largo cappello di paglia. Il dipinto è costudito a Roma nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Nel borgo antico, una mostra permanente a cielo aperto espone grandi riproduzioni delle opere di Segantini. Guarda alcune di queste opere esposte.
Guarda una galleria di immagini del paese: Borgo medioevale di Funcai - Antica contrada del Rosario.
Edifici religiosi:
- Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, è la chiesa parrocchiale, di antiche e sconosciute origini, fu modificata fra gli anni 1615 e 1660 con la costruzione di una nuova chiesa su richiesta del cardinale Federico Borromeo. Si presenta con una facciata dotata di portale in serizzo, la cui incorniciatura a linee miste riporta la data del 1728. All'interno è presente un altare a tempietto di fattura barocca, e quadri del pittore milanese Andrea Appiani
- Santuario della Madonna di Campoè, è posto fuori il paese, si ritiene sia stato edificato sul luogo ove nel periodo romano fosse presente un miliario, che nel tardo medioevo venne trasformatio in edicola cristiana. Questa primitiva cappella viaria subì i primi ampliamenti nel Cinquecento: essa fu dotata di un portico che, in seguito, fu inglobato nella struttura. Nel 1626 le cronache locali registrano un presunto miracolo: una apparizione mariana a una ragazza di circa 16 anni inferma, mentre accudiva alcune pecore, avrebbe visto apparire la Madonna, che la guarì miracolosamente, con la richiesta di abbellire il santuario. Esternamente l’edificio si presenta con un portico antistante la facciata. Lungo il lato sinistro, la cappella laterale ed il locale della sacrestia fuoriescono dal corpo principale della chiesa, così come avviene lungo il fianco opposto con l’altra cappella; dietro a questa si innalza la torre campanaria. Sopra la porta d’ingresso, un affresco ricorda l’evento miracoloso del 1626. L'interno è a unica navata di due campate e presbiterio; nel settecento furono aggiunte le due cappelle laterali, una dedicata a sant’Antonio da Padova e l’altra ai santi Carlo e Filippo Neri. Di grande bellezza sono gli stucchi realizzati fra il sei/settecento e l'affresco della Madonna del Latte che è stato eseguito nel 1508, come si legge in un'epigrafe.
- Chiesa della Beata Vergine del Carmine detta anche Cappella dei Morti di Pianura perchè durante le epidemie di peste la cappella funse da Lazzaretto. E' situata accanto al cimitero del paese in una conca assolata con vista sul Monte Palanzone. L'edificio assomiglia nella sua forma ridotta al più famoso lazzaretto di Milano.
Le ville:
per l’aria salubre e i paesaggi dolci, dall’Ottocentoe fino alla metà del secolo scorso, è stato meta di villeggiatura dei milanesi benestanti, che qui hanno costruito splendide ville circondate da grandi parchi, tra le quali spiccavano la villa Giuliani e la villa Calastri, oggi di altra proprietà.
Il faggio monumentale:
imponente, questo albero secolare si distingue non solo per l'età, stimata in oltre 150 anni, ma per l'aspetto colonnare del suo tronco e per i suoi rami protesi verso il cielo. Certamente le sue ampie fronde servivano un tempo a riparare i pellegrini dalla neve e dalla pioggia. E' raggiungibile partendo dall'Oasi di Caglio con un sentiero in parte esposto; seguire le indicazioni presenti sul luogo. Guarda una foto panoramica del faggio.
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