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Pietra Lentina.
La Pietra Lentina, una vera rarità geologica, è un enorme masso erratico di ghiandone, proveniente dalla Val Masino (Valtellina). È forse uno dei più voluminosi trovanti della Lombardia, con i suoi 30 m di lunghezza circa, i suoi 10 m di larghezza e i 9 m di altezza, per un volume di circa 1500 metri cubi. Si trova lungo la strada che da Pian Rancio, scende a Bellagio all'altezza del primo tornante; la Comunità Montana Triangolo Lariano ha realizzato una zona di sosta attrezzata con cartelli esplicativi per facilitare la sosta e delimitare l'area.
La superficie superiore di questo masso è quasi pianeggiante ed è interessata da piccole cavità dovute probabilmente ad erosione meteorica, ma che una antica tradizione popolare interpreta come il segno di palle infuocate lanciate per divertimento sopra la roccia da diavoli giocherelloni. Tra le diverse incisioni, presenti sulla parte sommitale, possiamo ancora notare due linee disposte ad angolo che segnavano il confine fra il territorio di Civenna e quello di Bellagio, linee che risalgono all'anno 1763.
Così la descrive Giacomo Frassi ne "Il governo Feudale degli Abati del Monastero di S. Ambrogio Maggiore di Milano" (1879): "Il più singolare per grossezza, per la forma e per la vivezza de' suoi spigoli (dei trovanti) è quello denominato Pietra Lentina posta sul versante nord del monte detto le Caldere che è un contrafforte settentrionale della catena del S. Primo... Il suo volume approssimativo si può calcolare in metri cubici mille e trecento. Esso è di serizzo ghiandone assai grossolano, e nella sua faccia superiore appare qualche vena di eterogenea struttura. Guardando la faccia nord, che è la parte con cui il masso si presenta con maggior imponenza, si vede a sinistra alsarzi una specie di cupola... Tale rialzamento però non si estende per tutta la larghezza del masso, ma va a scomparire sulla faccia sud. Si ascende senza alcuna difficoltà sulla faccia superiore mediante due gradini infissi in un muricciolo che si trova di fianco... Anche della Pietra Lentina si sarebbe più volte vagheggiato lo sperpero; ma la località in cui si trova e l'amore del suo benemerito proprietario per questa rarità geologica, l'hanno finora preservata dalla distruzione, e si dovrebbe far voti affinchè essa venga perennemente conservata come saggio delle poderose forze dei ghiaccia".
Bibliografia e riferimenti principali:
- Liberamente tratto dall'autore del sito da pubblicazioni e libri reperibili presso la biblioteca della C.M.T.L.