Lo spettacolare Orrido di Nesso č visibile in tutta la sua bellezza da piazza Roma o dal ponte medioevale detto della Civera sulla riva del lago, a cui si scende mediante caratteristiche gradinate di oltre 300 scalini.
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L'orrido si č formato alla confluenza dei torrenti Tuf e Nosče, che precipitando tra le rocce, formano un'imponente cascata, la cui forza ha scavato una ripida forra rocciosa al suo sbocco nel lago di Como. La valle in cui scorre il tratto iniziale dei due torrenti e posta a circa 200 mt sopra il livello del lago, questo č avvenuto a causa dell'erosione dalla lingua lariana del ghiacciaio che ne ha tagliato traversalmente il tratto terminale.
La formazione di questa strette e profonde incisioni č dovuta al modellamento fluviale, che va ad agire sulle forme derivate dal glacialismo quaternerio. Tali forre sono spesso poste allo sbocco di valli tributarie dei grandi solchi alpini e scavate in materiali rocciosi facilmente erodibili.
Sono ambienti in cui le peculiaritā geomorfologiche influenzano il tipo di vegetazione ivi presente: accanto a vegetazionw tipica delle sponde dei laghi (come l'alloro) si ritrovano specie adatte alla vita in ambienti poco assolati e molto umidi, con piccoli suoli molto pendenti. Tra queste si puō citare la felce Scolopendria di colore verde lucido e dalla forma di lingua.
Il torrente Tuf prima di confluire con il torrente Nosče, e precipitare nell' orrido, forma una spettacolare rapida nell'attraversamento del paese di Nesso.
L'Orrido di Nesso aveva attirato anche l'attenzione di Leonardo da Vinci, che nel suo "Codice Atlantico" annotava: "...pių su (rispetto alla Villa Pliniana) č Nesso, terra dove cade uno fiume con grande empito, per una grandissima fessura di monte...."
Durante i secoli la forza delle acque č stata ammirata e contemplata da molti; in particolare nei secoli XVIII e XIX quando il Lario richiamava personalitā culturali da tutta Europa; l'orrido č stato rappresentato da molti artisti fra cui Federico e Carolina Lose in una delle loro celebri acquetinte. Questa forza č anche stata sfruttata da fabbriche e opifici per produrre forza motrice. D'altro canto per il paese di Nesso č stato vitale nei secoli lo sviluppo di una industria manifatturiera legata all'acqua. Mulini, cartiere, magli, "folloni" per la battitura dei panni di lana e anche un filatoio e un oleificio alimentati dall'energia idraulica davano al paese un notevole benessere economico.
Bibliografia e riferimenti principali: - Liberamente tratto dall'autore del sito da pubblicazioni e libri reperibili presso la biblioteca della C.M.T.L.